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Ivy Compton-Burnett sa intrattenere il lettore con un particolare sense of humour che spesso è benefica catarsi, il rovescio di un sense of tragic. E anche se nelle sue trame le sorti del mondo sono nelle mani dei tiranni, mette al centro i contemplativi, antieroi dalla voce suadente, ironici atarassici inadeguati alle belligeranze ma dotati dell'arma del linguaggio. Ci si potrebbe chiedere perché sia ancora poco conosciuta in Italia. Forse, a dirla con i taoisti, il mondo conosce solo l'utilità dell'utile, ma non l'utilità dell'inutile. E a modo suo l'eccentrica inglese è maestra dell'inutile e cultrice del vuoto.